“Se il mondo fosse un villaggio di 100 persone…”

Se noi potessimo ridurre la popolazione della Terra ad un villaggio di solo cento persone, sarebbe così…

The Miniature Earth

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…solo 3 potrebbero avere Internet e soltanto 12 un computer. Un vecchio video molto bello per aprire gli occhi.

I corsi dell’Università di Berkeley su YouTube

Dopo l’adesione ad iTunesU, canale Apple dedicato alla trasmissione gratuita dei podcast di scuole e università americane, la famosissima e storica Berkeley in California qualche giorno fa ha annunciato di aver cominciato a inserire intere lezioni sul numero 1 dei siti di video-sharing: YouTube. Berkeley diventà così la prima università a rendere fruibili gratuitamente i propri corsi agli studenti e appassionati di tutto il mondo con oltre 300 ore di registrazioni sul canale youtube.com/ucberkeley.
Gli argomenti proposti, ovviamente molto specifici, spaziano dalla chimica alla biologia e sono ripresi direttamente dalle aule universitarie. Di recente è stata inclusa anche una lezione sulla tecnologia dei motori di ricerca davvero interessante per tutti e proposta agli studenti di Berkeley nel 2005 da uno dei fondatori di Google, Sergey Brin.
UC Berkeley su YouTube diventa così la prima finestra pubblica sulla vita universitaria e accademica americana, e sugli eventi e le competizioni atletiche del college, e continuerà ad espandere il già nutrito catalogo di video disponibili nei prossimi mesi. Berkeley è da sempre leader nel campo dei video open-source fruibili nella higher education fin dal 2001, quando il campus lanciò un sito, webcast.berkeley.edu, per fornire i podcast e i video in streaming di corsi ed eventi, diventati poi liberamente scaricabili qualche anno dopo. Con ben 86 corsi completi e più di 100 eventi, pari a più di 3500 ore di contenuto, il programma ha avuto un incredibile successo. Da qui, la scelta di proseguire passando su YouTube.
Davvero un ottimo esempio di educazione accademica e LIBERA espansione della conoscenza abbinata alle innovazioni tecnologiche del XXI secolo, che tanto stride con gli ormai obsoleti palinsesti Rai (che se non si ha SKY, mandano ancora in onda lezioni alle 3 di notte…) o con i pur ottimi canali web universitari italiani di Nettuno o UniMarconi che però restano fermi alle lezioni a distanza fruibili solo da piattaforme Internet rudimentali o peggio dall’invio del materiale di studio su cartaceo… E naturalmente solo e sempre a pagamento

(De)Motivational Posters: il pessimismo positivo :)

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“Semplicità: la soluzione più semplice è spesso la più intelligente (anche se di solito sbagliata…)”. Un giorno o l’altro regalerò questo poster a qualche collega di matematica frustrato dalle idiozie sparate a raffica dai nostri ragazzi alle prese con i compiti in classe 🙂 anzi, insegnassi io matematica e non inglese, l’avrei già appeso in aula per farci due sane risate.
Si chiamano “Demotivational Posters“, o poster demotivanti, ovvero la risposta esilarante nata dalla inesauribile creatività e humor degli utenti del web ai più soft e poetici “Motivational (o Inspirational) Posters” ormai in voga da qualche tempo su Internet, ovvero poster motivazionali appesi sulle pareti e usati come utilissimi strumenti per motivare e stimolare ad una riflessione con l’efficacia della prontezza d’immagine:
i rettangolo nero con al centro un’enorme foto (di solito una stock picture, ovvero una foto professionale), una gigantesca parola di solito relativa ad un concetto astratto, ed una citazione appropriata.
I celebri Flickr Toys (di cui si è parlato qui) forniscono perfino la possibilità di prepararli per conto nostro con la facile applicazione Motivator. Ma da qualche tempo il web ha sfornato un sito imperdibile che non solo ci fornisce un’applicazione online come il Motivator, ma che ci invita ironicamente a creare un Parody Motivator, ovvero una versione sarcastica dei celebri poster per farci due sane risate (mai motivazione è stata più grande nella vita di quella di imparare a riderne :). La linea è quella del “pessimismo positivo”, seguita anni fa dal celebre best-seller “Le leggi di Murphy” di Arthur Bloch (ora in un sito e in copia su Internet) che qualcuno ricorderà per la sua famosissima massima “Se qualcosa può andar male, lo frà”, un compendio imperdibile di frasi umoristiche con l’intento di deridere ogni negatività del quotidiano con la certezza che la medicina migliore della vita sia il sorriso.
Il simpaticissimo ideatore dell’ironico sito Despair.com, E.L. Kersten, attraverso una serie di gadget esilaranti – che partono dal Parody Motivator e che spaziano dalla tazza del pessimista (che prima o poi sarà mia) a calendari, t-shirt, agende, poster (eccone una esilarante carrellata e una bella panoramica, fra cui gli imperdibili Destiny e Strife da regalare magari alla propria dolce metà a patto che sia dotata di sense of humor…) e perfino un best-seller e un podcast audio e video, – ha fatto leva sulla filosofia umoristica della demotivazione per prendere in giro l’aspetto inutile e narcisistico dei corsi aziendali motivanti o dei poster fin troppo sdolcinati, e promuovere non solo che aspettarsi sempre il peggio, l’insuccesso e il fallimento porta a gioire alla minima sfumatura di positività ma soprattutto a non prender troppo sul serio la vita.
Un blog italiano ormai purtroppo fermo da anni ne ha tradotti alcuni mentre una top 40 di esilaranti demotivational posters si trova anche qui (imperdibile quello intitolato “Teamwork“….) Un sito davvero da inserire fra i “preferiti”.

Quanti Mac ci sono nella tua facoltà?

Se mettessimo piede in un’aula universitaria oggi, probabilmente non vedremmo più centinaia di studenti immersi in pile di quadernoni pieni di appunti ma centinaia di studenti davanti ad altrettante centinaia di notebook. E quanti di questi sarebbero dei MacBook? Forse 10 o 20, o forse anche meno in alcune università. Non così, però, alla Missouri School of Journalism con una foto che sta facendo da tempo il giro del web:

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(Io son riuscita a contare solo tre notebook non-Mac laptops, e voi?)

YouTube sbarca su Google Earth

Google Earth, il fantastico programma di mappe del globo tridimensionali, non smette di stupire. Dopo l’acquisizione di Panoramio, la bellissima piattaforma di foto da tutto il mondo, ora si arricchisce anche di contenuti video tratti da YouTube.
Con un comunicato stampa di pochi giorni fa, i geniali guru di Google Earth hanno annunciato che d’ora in poi, caricando l’ultima versione del programma (la 4.2), selezionando una località e cliccando l’opzione video nella nuova cartella “Contenuti in primo piano” visualizzata in basso a sinistra del programma, si potranno vedere i simboli di YouTube in corrispondenza dei luoghi scelti e a cui sono tematicamente legati. Ognuno rimanderà ad un video che si aprirà nel programma direttamente in una finestra pop-up.
Chi ama viaggiare intorno al mondo con l’aiuto delle mappe tridimensionali, potrà così ammirare ad esempio la Torre Eiffel (nella foto) sia dall’alto della panoramica di Google, sia fotografata, sia filmata dagli utenti di tutto il mondo. E così per altri migliaia di altri posti, di cui si scopriranno con un click inedite video-istantanee con gli occhi di chi ci abita o di chi c’è stato. Davvero una splendida novità.
{visto su VisionPost}

Apple: il giorno del Leopardo :)

Stavolta non ho più scuse e i miei intenti di diventare una switcher si stanno per concretizzare (a proposito, bel post questo di uno switcher :).
Il nuovo sistema operativo della Apple, Leopard, è appena uscito nella sua bellissima scatola dopo un appassionante countdown sul sito ufficiale e una lunghissima serie di video-recensioni, video amatoriali (bellissimo questo di alcuni mesi fa che mostra l’incredibile velocità del sistema). Oltre a tanti speciali, come l’imperdibile warm up “24 hours of Leopard” di Tuaw.com, con lo sfondo a tema ridisegnato per l’occasione, – sul forum di Tevac utenti curiosi (e invidiosi almeno quanto me) chiedono notizie: “E ora che l’avete installato.. diteci come si comporta!”. Risposte immediate, tutte sullo stile di questa: “Ruggisce affettuosamente, ruggisce e.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. corre.. e chi lo ferma più questo stupendo felino?! è davvero un gran bel OS! Complimenti mamma Apple!! Sono veramente entusiasta!!”.
Anche il bellissimo sito de iMaccanici, che seguo ormai da un po’, non s’è risparmiato per l’evento e ad un post allega una galleria fotografica e un bel video che dà una idea su cosa era l’Apple Store di Roma Est poche ore fa: ottimo segnale il fatto che anche in Italia si comincino a formare le file – con tanto di countdown in coro 🙂 – in vista dell’uscita un prodotto Apple.
Leopard, nella sua unica splendida versione (imperdibile il video di Steve Jobs al WWDC ’07 che prende apertamente in giro Microsoft e le solite tante versioni dei suoi sistemi operativi con Vista Ultimate, l’ultima, a ben 250 euro….), costa € 129 e € 199 nel family pack per 5 computer. Sul nuovo OS X di casa Apple è stato scritto e detto tanto. Non vedo l’ora di piantarla di vedere e leggere decine di recensioni senza poterci metter su le mani 🙂 Sarà il mio primo prodotto per Mac, il primo – ne sono certa – di tanti altri.

clicca per esplorare le funzioni di Leopard

Rosa Parks, a 2 anni dalla scomparsa

Due anni fa, all’età di 92 anni, moriva nella sua casa di Detroit Rosa Parks, simbolo della lotta per i diritti civili dei neri americani. Nel 1955 fu arrestata perché rifiutò di cedere il posto sull’autobus a un bianco. Questo episodio avvenuto in Alabama avviò le proteste contro la segregazione razziale degli Afroamericani negli Stati Uniti e ispirò generazioni e generazioni di attivisti come Martin Luther King.
Questo blog ne celebra il suo ricordo con la bella pagina che la Apple le dedicò nel giorno della sua scomparsa.

iWork: un grandioso “Office” per utenti Mac

iwork

L’attesa di Leopard, il primo sistema operativo targato Apple che presto o tardi sancirà il mio definitivo battesimo a “switcher”, mi ha portato in questi giorni ad avventurarmi tra le altre applicazioni disponibili per Mac.
La suite iWork ’08, installato in prova gratuita per 30 giorni su ogni computer, non credo mi farà rimpiangere Office 2007 per Windows, che pure ho tanto apprezzato per le innovazioni – non poche – rispetto alle versioni precedenti. In attesa di MacOffice 2008, previsto nei prossimi mesi, iWork permetterà facilmente ai tanti switcher – e ci scommetto che saranno tanti 🙂 – di editare documenti, presentazioni e fogli di calcolo senza la necessità di acquistare a parte Office 2004 per Mac ormai in scadenza.
Si, perché iWork gioca ormai sul terrendo del fattore importantissimo della compatibilità. Ogni file preparato con le tre bellissime applicazioni comprese nella suite sarà infatti pienamente visualizzabile dai pc con Windows e viceversa, i file di Word, Power Point ed Excel troveranno piena compatibilità con il Mac dal momento che si potrà anche salvarli nei comuni formati .doc, .ppt e .xls per Office 2003 e anche per Office 2007. Davvero una gran cosa, senza alcun fastidioso rompicapo per la conversione.
A detta degli esperti che l’hanno recensito su Ars Technica o CNet, che lo pone nella tabella di confronto al di sotto della suite di Microsoft, per chi usa prevalentemente i fogli di calcolo iWork resta un passo indietro rispetto al robusto Excel. A prima vista, io che fortunatamente uso poco Excel, lo considero innovativo e molto piacevole da usare soprattutto per la splendida grafica. iWork comprende tre software con funzioni simili alle tre applicazioni principali di Office:

  1. Pages (Word), l’elaboratore testi per creare splendidi documenti ricchi di contenuti e funzionalità avanzate, con veloci strumenti grafici integrati e tantissimi templates;
  2. Keynote (Power Point), per creare presentazioni di altissima qualità con favolosi effetti di testo, animazioni, distribuzione diretta nel formato su YouTube, e tantissimi temi modificabili con estrema facilità;
  3. Numbers (Excel), per creare fogli di calcolo in modo innovativo e con grafica 3D.

Sul sito originale americano Apple.com è fornita anche una utilissima sezione dedicata ai video Tutorials per ognuna delle tre applicazioni, con ottimi video per trarre il massimo dalla suite. Il prezzo, infine, è davvero ottimo, € 79 (e solo € 20 in più per il Family Pack e l’installazione disponibile per ben 5 computer). Per una veloce panoramica, ottimi questi video su YouTube: Keynote, Numbers, Pages. Imperdibile infine la recensione del grandioso team di Tevac, 10 minuti con iWork.

Buon compleanno, iPod :)

1st-iPod

Il 23 ottobre 2001 Steve Jobs presentò per la prima volta un prodotto rivoluzionario che avrebbe cambiato il modo di ascoltare musica per sempre.
L’iPod di strada ne ha fatta tanta, da allora, introducendo più tardi l’inconfondibile click wheel, lo schermo a colori, i video, espandendo l’hard disk dai 5GB iniziali, allora già incredibili, ai ben 160GB dell’iPod di ultima generazione, e l’industria musicale di tutto il mondo si è dovuta piegare allo stile innovativo dettato dalla Apple, rivelatasi ancora una volta l’azienda più rivoluzionaria.
Sembra passato un secolo, ma l’iPod che proprio quest’anno ha festeggiato la vendita del suo 100 milionesimo esemplare, ha solo 6 anni. Buon compleanno 🙂

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