Blog Action Day: il mio post


Lo scorso agosto la rete ha lanciato il Blog Action Day, una campagna di sensibilizzazione sull’ambiente che prevedeva scrivere un post sull’ambiente il 15 ottobre in tutto il mondo. Ecco il mio piccolo contributo, liberamente tratto da un vecchio articolo di Punto Informatico:

keyboard-in-trash

Smaltire computer? Una missione impossibile…

La strada del corretto smaltimento dei materiali informatici e dei computer è ancora lunga e irta di ostacoli. A mia memoria, solo l’HP s’è davvero data da fare, negli anni, sensibilizzando gli acquirenti ad una seria operazione di smaltimento e riciclaggio dei prodotti aventi due scopi fondamentali a vantaggio degli utenti, dell’azienda e dell’ambiente: la necessaria sostituzione delle proprie macchine obsolete con nuovi modelli, cosa che incentiva sia l’aggiornamento personale che la vendita da parte del produttore, e lo sconto sui nuovi modelli in cambio di quelli vecchi e inutilizzati. L’HP prevede di riciclare almeno 454mila tonnellate di rifiuti informatici entro quest’anno e se i risultati saranno confermati, sarà l’unica azienda ad esser riuscita nell’impresa di moltiplicare di molte volte le proprie operazioni di smaltimento e riciclaggio mettendo in atto un’operazione capace di superare per volume tutto il riciclaggio informatico fin qui compiuto dall’azienda da 20 anni a questa parte.
Le molte questioni attorno al difficile smaltimento di PC ed altri dispositivi hi-tech sono note, dai materiali di costruzione alla carenza di strutture di riciclaggio, e le risposte a questi problemi sono lente e stentano ad arrivare, nonostante le pur lodevoli iniziative americane per lo smaltimento dei cellulari o la direttiva europea che impone alle imprese una serie di misure capaci di diminuire l’impatto ambientale del vastissimo mercato di prodotti elettronici.
Da anni solo HP, Dell e IBM hanno avviato una politica aziendale di riutilizzo, donazione e rivendita di grandi quantità di materiali, proponendo una serie di iniziative per offrire incentivi ai propri clienti che si intendono liberare di dispositivi elettronici. Mi piacerebbe che in tanti però premessero sull’acceleratore cercando di raggiungere un maggior numero di utenti ricorrendo a vari mezzi, come campagne informative per spingere chi compra un nuovo prodotto a provvedere allo smaltimento del vecchio. Anche Steve Jobs della Apple, stimolato dalla fortunatissima campagna di Greenpeace “A Greener Apple“, ha di recente annunciato un programma parzialmente già attuato che in sintesi prevede lo sconto del10% per gli iPod inutilizzati – attualmente la Apple offre negli USA il 10% di sconto sull’acquisto di un nuovo iPod se si cede alla stessa uno vecchio che non si utilizza più – , la riduzione della quantità del piombo nei monitor LCD a meno di 1 solo grammo, l’eliminazione dell’arsenico entro il 2008 dalla costruzione degli schermi LCD, la riduzione del mercurio, del cloruro di polivinile e del BFRs. Ma tanto altro ancora c’è da fare.

clicca

Un importante studio delle Nazioni Unite tempo fa ha lanciato l’allarme per l’enorme impatto sul Pianeta causato dalla produzione di computer e affini e dallo smaltimento selvaggio. Realizzare un PC + monitor del peso di ad esempio 24 kg, significa consumare dieci volte tanto quel peso in sostanze chimiche e combustibili fossili, un dato enormemente superiore se si pensa che altri dispositivi di larghissima diffusione, come un frigorifero, richiedono il consumo di risorse pari al doppio del proprio peso e non a ben 10 volte. I prodotti informatici inoltre contengono agenti chimici pericolosi (come ad esempio additivi ignifughi tossici e PVC). Quando vengono dismessi, normalmente finiscono nelle mani di bambini in Cina, India e altri paesi in via di sviluppo. Loro li smontano per recuperarne i pezzi, e sono di conseguenza esposti a un cocktail pericoloso e tossico che mette in serio pericolo la loro salute e l’ambiente.
Una modestissima proposta? Sommergere i magazzini delle aziende informatiche più note come Microsoft, Dell, Acer, Sony o Apple dei nostri vecchi componenti hardware -stampanti, tastiere, monitor, mouse, altoparlanti, hub USB, cavi obsoleti – allegando un solo chiaro, netto ed esauriente messaggio:

…e adesso trovate un modo migliore per riciclarli!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *