Un nuovo ad “Get a Mac” sul NYT

NewYorkTimesMacAd

Apple ha rilasciato in questi giorni un nuovo originale ad della ormai celebre serie “Get a Mac“. PC si arrampica su una scala verso l’enorme banner “Leopard is better and faster than Vista – The Wall Street Journal” (con chiaro riferimento all’articolo di Mossberg uscito nell’ottobre scorso che lodava i Mac e bocciava i nuovi sistemi Microsoft). PC fissa un cartello con un NO alla fine della citazione e invita poi Mac ad aiutarlo portando un’altra scala perché ha intenzione di girare per tutto il web alla ricerca di banner uguali per poter correggerli in tutto Internet.
L’originale banner è costantemente presente sulla homepage del New York Times. Eccolo qui:

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 vedi anche: Get a Mac sulle pagine di Cnet

“TOR”: navigare anonimamente con i giusti settaggi

TOR, acronimo di “The Onion Router”, è un piccolo ma potente software grazie al quale possiamo navigare in forma anonima evitando che le tracce dei nostri dati vengano pubblicati su Internet e che qualche malintenzionato riesca a intercettare le nostre informazioni personali.
Il progetto è sviluppato da programmatori vicini ad una storica associazione che si batte per le libertà digitali, la EFF, per fornire in modo semplice e gratuito una efficace protezione della privacy degli utenti Internet. Qualche giorno fa, il blog Geekissimo ha pubblicato un ottimo screencast sulla corretta installazione del programma. Ho seguito attentamente i vari passaggi e ho rilevato alcune cose che magari potranno tornare utili a chi passa di qui.

  1. Il plugin per Firefox: nel download e nell’installazione del bundle di Tor, che comprende anche l’interfaccia grafica Vidalia, il filtro Privoxy e il plugin Torbutton per Firefox, spesso quest’ultimo plugin non viene rilevato. Per installare correttamente questo utilissimo strumento che semplifica al massimo l’uso e il controllo di Tor dal browser Firefox, assicurarsi che sia installato in Strumenti > Componenti aggiuntivi scaricandolo da qui.
  2. La navigazione lenta: installato e attivato Tor, noterete che la velocità di navigazione sarà diminuita considerevolmente: non c’è niente che non va nel vostro computer, perché il rallentamento è una cosa normalissima e prevista (purtroppo…).
  3. Tor Detector: per controllare se Tor è realmente attivo, il team del Torproject rimanda ad un pratico tool fornito in una pagina web qui oppure qui.
  4. Java: per avere un’ulteriore verifica che Tor sia abilitato ed efficace, potremo controllare la provenienza del nostro IP, magicamente trasformato, su alcuni siti come
    1. http://ilmioip.it/
    2. http://www.ip-adress.com/
    3. http://whatismyipaddress.com/

    Da questi siti, la mappa integrata di Google Maps ci aiuterà a capire in modo semplice e immediato in che modo d’ora in poi Internet ci “registrerà”: se con Tor è andato tutto bene, saremo rilevati non più come navigatori provenienti dall’Italia, ma da altre nazioni: in un’ora, Ip-address mi ha rilevato prima a Dallas, poi ad Hamburg e poi in un paesino del Nord della Francia 🙂 come si vede nella foto.
    Se però clicchiamo sul tool fornito da StayInvisible per un’ulteriore verifica, scopriamo che di IP ne compaiono due: uno è quello fornito da Tor, l’altro è quello reale. Per risolvere il tutto, basterà disattivare Java in Firefox da Strumenti > Opzioni > Contenuti. Un’ulteriore verifica su StayInvisible ci mostrerà solo l’IP di Tor.

{via Geekissimo}