La tragedia del ciclone Nargis che ha devastato larga parte della sfortunata Birmania, al danno degli oltre 100mila morti secondo le ultime difficili stime e 3 milioni di persone senza casa, ne aggiunge molti altri:
- l’avviso da parte dell’India con 48 di anticipo dell’arrivo del ciclone non fu comunicato dalle autorità birmane alla popolazione
- nonostante la devastazione, il regime ha comunque indetto la farsa del referendum costituzionale voluto solo dalla giunta e osteggiato dal partito di opposizione legato al Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, ancora agli arresti domiciliari
- la giunta militare sta inscenando un assurdo balletto sugli aiuti umanitari internazionali, prima chiudendo le porte al loro arrivo, poi riaprendole parzialmente, ma sempre ponendo una serie di ostacoli che impediscono di metter piede nello stato a squadre di soccorso o di informazione, lasciando senza visto i soccorritori stranieri che cercano di entrare nel paese e bloccando i carichi di viveri per la gente affamata.
Il mondo civile intanto non si arrende e si mobilita come può per aiutare un popolo che quest’anno è balzato più che mai, e finalmente, agli onori della cronaca. Anche Google sta cercando di dare un contributo per aiutare questa gente martoriata:
- pagina per effettuare donazioni all’UNICEF ed ad altre associazioni impegnate negli aiuti
- per avere un’idea della furia del ciclone Nargis, grazie alla collaborazione del Naval Reseach Laboratory e dell’ONU, i curatori di Google Earth e Maps hanno fornito una visualizzazione del comportamento del ciclone e l’estensione delle inondazioni
- un file KLM da caricare in Google Earth
- un layer KLM per Google Earth con auto-aggiornamento delle immagini grazie al satellite NASA Modis
- lo Spreadsheet Mapper Tool usato dal Direct Relief che con l’aiuto di Google Earth monitora nel dettaglio i luoghi dove c’è bisogno di assistenza medica disponibile anche in file KLM per il download
Maggiori informazioni su Google Italia Blog e su Google LatLong. Ricordo infine il sito italiano dell’UNICEF e l’invito a fare anche solo qualcosa di piccolo, come inviare un sms al 48581. Manteniamo accesi i riflettori sul popolo birmano.