La spettacolare “haka” maori degli All Blacks

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Pur battuti con un umiliante 20 a 6, questo pomeriggio italiano di rugby verrà ricordato per la spettacolarità dei nostri fortissimi avversari: la squadra neozelandese degli All Blacks, famosissimi sia per la loro bravura che per la curiosa danza con cui iniziano ogni partita: l’Haka.
Nella cultura Maori, l’Haka è una danza complessa non solo riconducibile ai rituali di guerra ma anche all’espressione della passione e dell’identità della razza. Gli All Blacks, veri e propri miti dello sport del rugby mondiale, la ripetono da più di 100 anni prima di ogni incontro. A dare il via è il giocatore di sangue Maori più anziano, che fornisce le esatte indicazioni con cui eseguire il rituale: il ritmo cadenzato, il tono aggressivo, gli occhi spalancati, la linguaccia in segno di sfida, e altro. La cosa importante non è eseguire la danza in maniera perfettamente sincronizzata, ma interpretarla con le giuste movenze ed espressioni.
Oltre al video postato, caricato da pochissimo da un utente su YouTube, ecco qualche link per saperne di più:

  1. bel sito neozelandese sull’Haka, da non perdere
  2. spot pubblicitario dell’Adidas, davvero bello perché intreccia il passato degli antichi guerrieri Maori con la nazionale di rugby neozelandese
  3. il sito degli All Blacks sull’Haka, con la storia della danza, i testi e l’audio in mp3
  4. ancora un bella sezione del sito degli All Blacks, con tanti video anche da scaricare
  5. la pagina italiana di Wikipedia
  6. bel sito sulla Nuova Zelanda con tante notizie sull’Haka
  7. ancora una ricca pagina in italiano
  8. Adidas, The Story of Haka: bellissimo spot commentato dai giocatori di rugby (qui trovate il testo completo)
  9. l’Haka cattiva scelta dagli All Blacks in una partita contro i “cugini” australiani 🙂

A detta di molti critici e giornalisti, ciò che rimarrà di questo pomeriggio curioso con un tuffo nella misteriosa cultura Maori, sarà l’estrema umanità e semplicità della squadra degli All Blacks legata alla danza che rappresentano e a ciò che incarnano: “pur incassando molto più dei calciatori famosi, si allenano davanti agli studenti, si fermano fino a sera per firmare autografi, visitano il Cenacolo e si presentano agli allenamenti in maglietta e pantaloncini mentre ai cancelli di Milanello sembra di assistere a una sfilata di moda…” (Andrea Confalonieri, Il Quotidiano).

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