I Simpson scuotono l’opinione pubblica sulle condizioni di lavoro in Asia

Banksy è uno dei maggiori esponenti della street art. E’ un artista inglese molto discusso e dall’identità nascosta che crea opere spesso a sfondo satirico riguardanti la politica, la cultura e l’etica. Bansky è stato ospitato in una puntata dei Simpson andata in onda domenica scorsa negli Stati Uniti (l’episodio MoneyBART, il 3° della 22° stagione) e non ha mancato anche in questo caso di far discutere.

All’interno della storica sigla della serie animata, inframmezzata fin dall’inizio da richiami all’artista – una panoramica di Springfield col cartello che porta il suo nome o Bart che scrive alla lavagna “Non scriverò più sui muri” – , comincia una scena dai toni tragici e molti forti, amplificata da una musica di sottofondo appropriata e ambientata in una angusta fabbrica asiatica dove disegnatori, bambini, animali vengono sfruttati, schiavizzati e torturati senza pietà per disegnare i personaggi, produrre i gadget del programma come magliette, pupazzi e dvd, e lavorare fra pericolosi bidoni di acidi (terribile la scena dei gattini utilizzati per riempire i pupazzetti di Bart o il panda che traina un carretto). Al termine, la denuncia si fa ancora più veemente e campeggia la 20th Century Fox produttrice della serie ritratta come un carcere con filo spinato.

La cosa, nata per denunciare le condizioni di lavoro disumane in Cina, Corea e altre zone asiatiche e pensata anche in seguito alla diffusione della notizia che la maggior parte dei disegni e del merchandising dei Simpson sia commissionata dalla Fox ad una compagnia in Corea del Sud, ha sollevato un’enorme scia di polemiche. Resta il fatto che l’idea di Bansky ritrae, come hanno detto i creatori dei Simpson, null’altro che la realtà.

Ecco qualche utile link:

  1. la notizia sull’ANSA
  2. un vecchio murales di Bansky dedicato ai Simpson
  3. il sito ufficiale dell’artista con tante opere da ammirare

“Flash Card Maker” di Lakeshore: generatore di cartoncini didattici in pdf

flashcard maker

“Flash Card Maker” è una delle tantissime risorse didattiche gratuite offerte dal sito della Lakeshore, grossa azienda di pubblicazioni e materiali per la scuola: si tratta di un generatore di flash card totalmente personalizzabili e utilizzate moltissimo nelle lingue straniere soprattutto per la memorizzazione dei vocaboli.
Comporre le nostre card è molto semplice:

  1. il generatore consente di compilare un numero infinito di cartoncini, ognuno organizzato in 4 coppie di flashcard per ogni foglio e generandone 5 in una sola sessione per un totale di ben 40 vocaboli
  2. cliccando nei riquadri potremo direttamente scrivere termini e definizioni (oppure domande e risposte, operazioni matematiche e risultato, etc.)
  3. il riquadro è molto pratico perché adatta il carattere alla lunghezza del termine o della frase inserita
  4. terminate le prime 4 coppie, potremo continuare cliccando sul numero di pagina successivo oppure inviare direttamente alla creazione del file (“create PDF”); per annullare basterà scegliere “clear”

Un tool indicato per un’infinità di possibili attività didattiche di rinforzo: terminologia specifica, memorizzazione dei vocaboli in lingua straniera, definizioni in lingua italiana delle parole di una data unità didattica, e altro. Da non perdere.

vedi anche il post sul generatore “Word Search”

prova “Flash Card Maker”